Novità sulle pensioni: ecco chi riceverà 135€ in più, lo sapevi?

Siamo ormai a fine di questo 2024, e le novità su più fronti, in particolar modo dal punto di vista finanziario si sprecano. Non sappiamo però in effetti quante di queste proposte andranno in porto, perché ancora devono sotto il vaglio del governo e del Parlamento; ma ci sono comunque già sentori che lasciano intravedere qualche miglioramenti, soprattutto per i pensionati, a partire già dai primi mesi del 2025.

Quello che sappiamo al momento è che solo alcuni avranno diritto a un aumento sulla pensione; una minuzia in corrispondenza a quelli che sono gli aumenti previsti invece sul fronte dei mercati; ma pur sempre un respiro di sollievo per i meno abbienti e per coloro che hanno più difficoltà a chiudere il mese senza difficoltà. Vediamo allora di capire di cosa si tratta e chi beneficerà di questo aumento.

Le pensioni per il 2025: tutte le novità

Considerando che le feste sono ormai alle porte, e dicembre rappresenta da sempre il mese anche in cui si spende di più per ovvie ragioni, oggi proviamo a fare luce sui possibili aumenti previsti per il prossimo anno, per capire anche quanto c’è di vero o ancora poco plausibile. Innanzitutto cominciamo col dire che dicembre si apre con un piccolo ritardo: il ritiro delle pensioni è previsto per il 2 dicembre, essendo giorno 1 domenica e quindi non è concesso il pagamento di nulla.

Inoltre, diciamo che a dicembre si prende sempre una boccata d’aria rispetto al resto dell’anno perché sono previsti soldi in più sul proprio conto come se fosse una sorta di tredicesima. Ma quello che si sta aspettando è questa famosa manovra che porterà all’aumento delle pensioni a partire dal 2025. Ovviamente non si tratta di grossi importi, ma ancora nulla è certo, se non viene reso pubblico il decreto.

Entriamo nel dettaglio

Partendo dal fatto che molti pensionati si trovano in una situazione di credito rispetto all’INPS, possiamo già dirvi che a partire da gennaio ci sarà un conguaglio relativo all’anno 2024 per sancire e chiudere i debiti dell’INPS con gli utenti, per lo più pensionati. Ma la vera novità verte sul sistema pensionistico, che sta cercando degli spunti per migliorare l’accredito delle pensioni e conformarlo all’inflazione in atto in Italia. Ecco cosa succederà:

  • rivalutazione delle pensione: però in base al reddito. Infatti, per le pensioni basse fino a 4 volte il minimo, l’aumento è più vicino all’inflazione reale; per le pensioni intermedie tra 4 e 5 volte il minimo, l’aumento è leggermente inferiore; per le pensioni alte, oltre 5 volte il minimo, l’aumento sarà davvero esiguo.
  • l’obiettivo è garantire aumenti più significativi a chi ha una pensione molto bassa, per rendere il sistema pensionistico più equo.
  • ci saranno anche aumenti più specifici, legati a determinanti requisiti, come una lunga anzianità retributiva.

Quando si parla di aumento di pensioni, però ci si deve muovere sempre con la consapevolezza che tra dire e fare c’è di mezzo il mare. Significa che è vero che l’intento è quello di rendere il sistema più equo, per rompere il divario tra i pensionati; ma è altrettanto impossibile avvicinare chi ha una pensione minima, quella sociale, a chi invece ha una pensione di tutto rispetto con grandi cifre.

Per quanto riguarda, quindi, questi famosi 135 euro di aumento saranno attribuiti a chi ha una pensione bassa e non ha redditi a cui fare affidamento in caso di difficoltà: ciò significa andare ad attribuirli a chi ha un reddito inferiore ai 28 mila euro annui. In questo caso, saranno accreditati una tantum.

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